Rinnovabili in Italia, tra ostacoli burocratici e sicurezza degli approvvigionamenti.
Di Carlo Citerio, CEO MRC Italy, e Vito Lafasciano, Energy Expert, MRC Spagna
Tra le conseguenze a lungo termine della guerra in Ucraina, il cambiamento delle fonti energetiche è sicuramente uno degli effetti a lungo termine più importanti per un Paese come l’Italia fortemente dipendente dall’estero per il proprio fabbisogno energetico.
La perdita di gas russo, che rappresentava il 40% delle nostre forniture di gas, ha spinto il governo a riconsiderare la sua strategia energetica e il ruolo delle energie rinnovabili.
Fino a ieri la situazione delle energie rinnovabili in Italia era piuttosto schizofrenica.
Da un lato, l’Italia si colloca tra i primi dieci in Europa nell’elenco dei paesi leader nella produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili. Sia nel 2018 che nel 2020 l’Italia ha superato i suoi obiettivi di energia rinnovabile. L’energia totale prodotta da idroelettrico, solare, eolico, bioenergia e geotermia in Italia per il 2018 ha raggiunto il 17,8% dei consumi finali lordi, superando il target del 17% fissato per il 2020.

Dall’altro lato, il sostegno della politica per il solare è considerato debole e, quello che è peggio, l’Italia è l’unico Paese nella graduatoria fornita da Solar Power Europe ad avere un tale giudizio negativo.
Country | 2021 Total Capacity (GW) | By 2025 Total capacity medio scenario (GW) | 2022-2025 New capacity (GW) | 2022-2025 Compound annual growth rate (%) | Political support prospects |
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Germay | 59.9 | 107.6 | 47.7 | 16% | |
Spain | 17.9 | 36.8 | 18.9 | 20% | |
Netherlands | 13.1 | 30.2 | 17.1 | 23% | |
France | 13.2 | 28.3 | 15.1 | 21% | |
Poland | 7.1 | 16.8 | 9.7 | 24% | |
Denmark | 2.8 | 11.7 | 8.9 | 43% | |
Italy | 22.0 | 29.1 | 7.1 | 7% | |
Portugal | 1.5 | 6.6 | 5.0 | 44% | |
Greece | 4.8 | 9.8 | 5.0 | 19% | |
Sweden | 1.8 | 6.3 | 4.6 | 37% | |
Belgium | 6.9 | 10.9 | 3.9 | 12% | |
Hungary | 3.0 | 6.4 | 3.4 | 21% | |
Austria | 2.5 | 5.4 | 2.9 | 21% | |
Ireland | 0.1 | 2.8 | 2.7 | 120% | |
Bulgaria | 1.3 | 3.7 | 2.4 | 30% |
Le recenti aste nei paesi del Nord Europa, hanno dimostrato la competitività del fotovoltaico in termini di costi rispetto all’eolico, evidenziando inoltre una forte tendenza ai sistemi basati su “power purchase agreement” (PPA), con annunci per diversi impianti solari da oltre 100 MW centrali elettriche. L’Italia è ancora in coda nello sfruttare il suo enorme potenziale solare e proseguire la prima fase di boom di investimenti nel solare di dieci anni fa. Solar Power Europe ha previsto 7,1 GW di nuovi impianti fotovoltaici connessi con la rete italiana entro il 2025, con la crescita annua più bassa del campione (7%).
Nel caso dell’Italia, si prevede un sostegno politico debole allo sviluppo dell’energia solare. Uno schema di incentivi fiscali finanziato dai fondi per la ripresa dopo il COVID-19 ha aumentato la domanda di impianti solari e batterie residenziali. Ma il nostro paese dell’Europa è rimasto di nuovo un mercato con volumi inferiori al GW nel 2021 nonostante il suo obiettivo NECP di 51 GW entro il 2030. Le aste per il fotovoltaico sono andate ripetutamente deserte e i processi autorizzativi hanno contribuito a impedire agli investimenti negli impianti fotovoltaici di decollare.
In passato, la lunghezza e gli ostacoli nel processo di autorizzazione e hanno pesantemente ostacolato gli investimenti nelle energie rinnovabili, in particolare nel solare.
Nell’ultima asta indetta dal Gestore dei Servizi Energetici, solo il 12% degli incentivi per le energie rinnovabili è stato assegnato (297,7 MW richiesti rispetto ai 2.461 MW offerti).